Nei Dintorni di Cervia

porto-di-ravennaPISIGNANO, CLASSE, BRISIGHELLA, LA SELVA OSCURA…

QUANDO A CLASSE ARRIVAVANO LE NAVI DI AUGUSTO

Al porto di Ariminum (Rimini) si aggiunse quello di Classe, come sede della flotta del mare superum (alto Adriatico). Siamo sotto l’imperatore Augusto e la Romagna raggiunge il vertice della sua ricchezza economica. Bruno Barilli, scrittore e critico musicale, così descrive Ravenna: “Ritirandosi lentamente l’Adriatico l’ha lasciata così: con le sue basiliche come navi arenate e le sue torri pendenti”. Oggi dista 10 Km dal mare, quando fino al V secolo era un porto frequentatissimo e vedeva stazionare una flotta di una capitale di due imperi. Il fiume Po trasportando detriti su detriti piano piano l’ha allontanata dal mare. Del passato splendore che la rese più importante di Roma ci sono tesori di inestimabile bellezza. Come la basilica di S. Apollinare in Classe. Consacrata nel 549 si staglia maestosa a due passi dai resti del porto.

 

A 7 Km DA CERVIA C’E’ UNA PIEVE ROMANICA

pieve_di_santo_stefano_pisignano_cervia_01A proposito di storia e di origini del nostro territorio lo sapevate che si può visitare la Pieve Romanica di S. Stefano a Pisignano, che risale all’anno 900? E’ la testimonianza più antica del territorio cervese. Quello che vedete ora è la ricostruzione che venne fatta nel 1521, sulle preesistenti rovine della chiesa.

In “CerviaHouse-book” trovate un opuscolo stampato dalla Stabilimento Tipografico Saporetti nel 1927, nel IV centenario della consacrazione a S. Stefano a cura del pievano Don Romualdo Turchetti. Viene citato il Vassuri perchè riferisce che la pieve era su un terreno che presentava dune molto alte all’interno della valle Padusa. Che cosa era questa valle? Oggi non c’è più. Da tutto il Delta del Po arrivava a Cervia. Era un’immensa zona paludosa di cui sono rimaste solo le Valli di Comacchio. E’ stata progressivamente bonificata.

 

A BRISIGHELLA C’ERA IL MARE

brisighellaospitalerLa ridente spiaggia della Romagna era ancora poco frequentata quindici milioni di anni fa. In epoca remota la Romagna non esisteva, era completamente sommersa dal mare. Prima emersero gli Appennini che raggiungono i 1000 mt. di altezza, poi l’area collinare grazie ai depositi di argilla e sabbia dei corsi d’acqua. Da Brisighella a Tossignano (Imola) c’era una zona paludosa colma di sostanze organiche in decomposizione. Era il limite del mare che arretrava progressivamente per l’emersione di strati di detriti che riempirono la fossa marina. Il prosciugarsi delle acque salmastre creò ampi giacimenti di gesso e zolfo. Nel Quaternario le copiose piogge produssero un’enorme quantità di fanghi che fece arretrare il mare, creando l’attuale pianura. Le zone calcaree della Val Marecchia sono i frammenti di un blocco di calcare che partendo dal versante tirrenico degli Appennini arrivò sul fondo marino, a seguito di cataclismi. L’uomo comparve in Romagna tra il Paleolitico e il primo Neolitico. Solo all’età del bronzo sono stati rintracciati veri e propri insediamenti umani. Di lì inizia la storia dei romagnoli, che nell’età villanoviana hanno lasciato tracce di un’economia agricola evoluta.

 

LA SELVA OSCURA DANTESCA

gustave-dore-dante-infernoLa pineta di Cervia costituisce la parte meridionale dell’antica pineta ravennate., che si sviluppava dalla foce del Po’ alle saline di Cervia. Furono in Monaci Benedettini, che davano pari importanza alla vita contemplativa e al lavoro manuale, a piantumare questo grande bosco. Nelle dune a ridosso della spiaggia venne piantato il Pino domestico (Pinus pinea). Questo bosco si sviluppò progressivamente includendo querce, ontani, pioppi. Vi nidificano l’upupa, sterpazzola, pigliamosche, torcicollo e il canapino. Purtroppo quella costiera di Pinarella, a ridosso della spiaggia, è stata gravemente danneggiata di recente, con la caduta di moltissimi pini. Ma c’è già chi si sta dando da fare per il rimboschimento.

 

 

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