La Madonna del Pino

ridim-mosaico-piccolo-mg_9851

La Madonna del Pino

CERVIA HA 300 ANNI…MA LA LEGGENDA FA RISALIRE LE SUE ORIGINI ALLA NOTTE DEI TEMPI

Come in ogni storia che si rispetti il mistero la fa da padrone. Cervia si chiamava Ficocle e fino qui non vi sono dubbi di sorta. Si pensa che risalisse all’età romana e che il suo nome avesse origine greca. Altro dato attendibile è che venne distrutta da Teodoro II nel 709 d.c. Chi era costui? La storia sospetta che riuscì a mettere d’accordo il Papato e Costantinopoli che fino allora avevano tenuto comportamenti poco concilianti. Prima di radere al suolo Ficocle. Ma è l’origine del nome che ha scatenato la fantasia degli studiosi. C’è chi sostiene sia di origine greca, perché fondata da coloni che scorazzavano nell’Adriatico. C’è chi ritiene che a fondarla sia stato un prode etrusco di nome Ficol, che era in conflitto con la tirannia ravennate. Un altro storico illustre pensa che il nome derivi da una capitano greco o dal prefetto Ficocle di Filippo I di Macedonia, o dall’ateniese Ficocle Arconte, o dai popoli Ficoclesi o piuttosto da Ficoclea, ovvero palude. Di palude certo dovevano essercene molte. Come molte erano le ipotesi di questo studioso indeciso. Chi vuole vedere le vestigia di Cervia/Ficocle ha due sole possibilità farsi invitare da chi abita la sconsacrata chiesetta della Madonna della Neve, ai margini Est delle saline, oppure visitare la chiesa della Madonna del Pino, che venne edificata a metà del 1400 da un frate carmelitano che rispondeva al nome di Girolamo Lambertini, sulla strada che porta a Ravenna. Per ogni chiesa che voglia avere la sua brava fama serve un quasi miracolo. E Girolamo non è stato da meno. Si narra che in pineta trovò l’effige della Vergine su un albero. Visto il prodigioso rinvenimento convinse il clero a proteggere la sacra immagine costruendole attorno una chiesetta, nei pressi della via Romea. In Romagna non mancano culti simili, basti pensare alla Madonna dell’Albero (Ravenna), alla Madonna di Sulo (Filetto), alla Madonna del Bosco (Alfonsine), a quella dell’Olmo (Portomaggiore). Di quello che era il complesso edilizio resta la sola chiesa con l’antica celletta della Madonna del Pino, sopra la piccola cripta. Questo gioiello è in parte dimenticato e abbandonato a se stesso. Molto bella è la facciata, rivolta a Ponente, con il portale in pietra d’Istria. 
L’interno è essenziale e spartano con una piccola abside. Sul fianco destro della Chiesa si trova la Cappella della Vergine, che custodiva il Crocefisso di Fra Girolamo.
 All’interno del Santuario ci sono il dipinto raffigurante la Madonna del Pino e la riproduzione seicentesca di una icona bizantina che riproduce la Madonna con Bambino. Negli anni ’60 i riti religiosi hanno condiviso la chiesa con una famiglia che viveva di pastorizia e teneva a stagionare i formaggi in quel luogo asciutto ed aerato. Una visita è d’obbligo per respirare l’ultima aria di Ficocle, se non avete ricevuto un invito a pranzo alla madonna della neve.

Richiedi informazioni

Commenti chiusi