Cervia
UNA DELLE LOCALITA’ PIU’ FAMOSE DEL MAR ADRIATICO
Grazie a un litorale caratterizzato da un arenile di sabbia finissima e da bassi fondali e a un ampio servizio turistico, gode di fama internazionale e conta ogni anno migliaia di turisti italiani e stranieri.
Cervia, antica città del sale, non offre solo mare, ma anche cultura e storia, sport e divertimento.
La presenza delle Saline e dell’ampia e secolare pineta fornisce all’ambiente un elevato interesse naturalistico e paesaggistico di una straordinaria bellezza e suggestione. Nelle Saline di Cervia infatti nidificano numerosi uccelli, fra i quali i bellissimi fenicotteri rosa. Al sale, l’Oro bianco, è legata la storia di Cervia, testimoniato nelle diverse architetture della città come l’antico borgo dei salinai, il magazzino del sale e la torre San Michele. Città ospitalità, ideale per le vacanze in famiglia, che grazie alla sua vicinanza con la frizzante Milano Marittima, il centro termale, il mare e la famosissima Mirabilandia, è in grado di offrire innumerevoli attrattive per gli amanti del divertimento, dello shopping, del benessere e dello sport.
La storia di Cervia
DA FICOCLE A CERVIA
La storia di Cervia è indissolubilmente legata al Sale, infatti primi insediamenti etruschi dell’antica Ficocle sorgevano all’interno delle saline stesse. Essendo zona fortemente insalubre, nel 1697, Papa Innocenzo XII, in quel momento “padrone” di Ficocle (infatti il territorio cervese passava da una conquista all’altra fra il Papato e la Repubblica di Venezia, per via del prezioso oro bianco) ordinò di radere al suolo l’antica città e di riedificarla vicino al mare. Tra il XVI° e il XVII° secolo Cervia fu attaccata diverse volte dai pirati dell’Impero Ottomano, che portò nel 1689 a costruire una Torre per difendere il porto dagli attacchi, La Torre San Michele, e solo due anni dopo venne edificato un Magazzino del Sale, il Magazzino Torre, per stivare il sale proveniente dalle saline. Nel 1712 sorse invece il Magazzino Darsena. Come sopra accennato, Papa Innocenzo XII fece costruire la nuova Cervia nel 1697, come se fosse una piccola fortezza, circondata da alte mura difensive, con solo due porte di accesso, la Cattedrale, il Palazzo Vescovile, gli alloggi e le carceri.Una sorta di città-carcere perché il lavoro nelle saline veniva affidato a carcerati, che invece di scontare la propria condanna rinchiusi decidevano di lavorare in una zona malarica, come erano le saline di Cervia. Alla sera venivano riportati all’interno delle mura della città, che veniva chiusa come se fosse un carcere. Le porte delle mura di Cervia da due diventarono quattro, Porta Cesenatico, Porta Ravenna, Porta ….. e Porta Mare, l’unica superstite dalle guerre mondiali, e il caratteristico centro storico acquistò l’attuale aspetto, con il suo quadrilatero che circonda la piazza principale. Cervia appare anche nella Divina Commedia dantesca, all’ottava bolgia dell’ottavo cerchio, dove Dante risponde alla domanda su come stanno le città romagnole di Guido da Montefeltro:
Ravenna sta come stata è molt’anni:
l’aguglia da Polenta la si cova
sì che Cervia ricuopre cò suoi vanni
(Inferno, Canto XXVII)
La Madonna del Pino
CERVIA HA 300 ANNI…MA LA LEGGENDA FA RISALIRE LE SUE ORIGINI ALLA NOTTE DEI TEMPI
Come in ogni storia che si rispetti il mistero la fa da padrone. Cervia si chiamava Ficocle e fino qui non vi sono dubbi di sorta. Si pensa che risalisse all’età romana e che il suo nome avesse origine greca. Altro dato attendibile è che venne distrutta da Teodoro II nel 709 d.c. Chi era costui? La storia sospetta che riuscì a mettere d’accordo il Papato e Costantinopoli che fino allora avevano tenuto comportamenti poco concilianti. Prima di radere al suolo Ficocle. Ma è l’origine del nome che ha scatenato la fantasia degli studiosi. C’è chi sostiene sia di origine greca, perché fondata da coloni che scorazzavano nell’Adriatico. C’è chi ritiene che a fondarla sia stato un prode etrusco di nome Ficol, che era in conflitto con la tirannia ravennate. Un altro storico illustre pensa che il nome derivi da una capitano greco o dal prefetto Ficocle di Filippo I di Macedonia, o dall’ateniese Ficocle Arconte, o dai popoli Ficoclesi o piuttosto da Ficoclea, ovvero palude. Di palude certo dovevano essercene molte. Come molte erano le ipotesi di questo studioso indeciso. Chi vuole vedere le vestigia di Cervia/Ficocle ha due sole possibilità farsi invitare da chi abita la sconsacrata chiesetta della Madonna della Neve, ai margini Est delle saline, oppure visitare la chiesa della Madonna del Pino, che venne edificata a metà del 1400 da un frate carmelitano che rispondeva al nome di Girolamo Lambertini, sulla strada che porta a Ravenna. Per ogni chiesa che voglia avere la sua brava fama serve un quasi miracolo. E Girolamo non è stato da meno. Si narra che in pineta trovò l’effige della Vergine su un albero. Visto il prodigioso rinvenimento convinse il clero a proteggere la sacra immagine costruendole attorno una chiesetta, nei pressi della via Romea. In Romagna non mancano culti simili, basti pensare alla Madonna dell’Albero (Ravenna), alla Madonna di Sulo (Filetto), alla Madonna del Bosco (Alfonsine), a quella dell’Olmo (Portomaggiore). Di quello che era il complesso edilizio resta la sola chiesa con l’antica celletta della Madonna del Pino, sopra la piccola cripta. Questo gioiello è in parte dimenticato e abbandonato a se stesso. Molto bella è la facciata, rivolta a Ponente, con il portale in pietra d’Istria. L’interno è essenziale e spartano con una piccola abside. Sul fianco destro della Chiesa si trova la Cappella della Vergine, che custodiva il Crocefisso di Fra Girolamo. All’interno del Santuario ci sono il dipinto raffigurante la Madonna del Pino e la riproduzione seicentesca di una icona bizantina che riproduce la Madonna con Bambino. Negli anni ’60 i riti religiosi hanno condiviso la chiesa con una famiglia che viveva di pastorizia e teneva a stagionare i formaggi in quel luogo asciutto ed aerato. Una visita è d’obbligo per respirare l’ultima aria di Ficocle, se non avete ricevuto un invito a pranzo alla madonna della neve Le antiche ville di Cervia e Milano Marittima
LE ULTIME SUPERSTITI
Giuseppe Palanti, pittore e scenografo milanese, nel 1910 ha un’idea: far diventare la pineta di Milano Marittima un luogo per le vacanze estive. Nel 1912 disegna il piano regolatore di Cervia e le prime ville da costruire. All’esordio del secolo aveva visitato l’Esposizione Universale di Parigi, e quella esperienza segnerà il suo gusto artistico. Ha lavorato per Mata Hari e Grazia Deledda. Se volete vedere quello che è stato il suo villino a Milano Marittima dovete andare in via E. Toti ad angolo con il viale 2 Giugno.
E’ uno dei tanti villini degli anni ’20 ancora tutti ben conservati.
Purtroppo il boom edilizio ne ha visti sacrificare molti. Ma Villa Malagola, Villa Gardini, Villa Carlotta, Villa Maiolatesi, Villa Colmegna, Villa De Maria, Villa Barbanti, Villa Perelli (ora Touring), Villa Dondini, fra Cervia e Milano Marittima, sono un esempio di architettura Liberty di assoluto interesse. Della villa di Grazia Delebba trovate notizie nella stessa “Sezione Territorio”, è in Viale Cristoforo Colombo 65, e la scrittrice la abitò per il periodo estivo fino al 1936, anno della sua morte.
Festival internazionale degli Aquiloni
IL CIELO DI CERVIA SI COLORA CON TUTTE LE TONALITA’ DELL’ARCOBALENO
Il Festival Internazionale ARTEVENTO è uno fra i raduni di aquilonisti più famosi al mondo.Dal 1981, ogni primavera, il festival attira in Italia i più spettacolari artisti del vento dei 5 continenti che, consacrando Cervia “capitale dell’aquilone”, teatro ideale di un grande incontro multietnico, ne trasformano per 10 giorni il cielo in un mirabolante circo di colori: è la festa della fantasia e della fratellanza fra i popoli che, fondendosi nell’abbraccio di in un’eterogenea comunità artistica, celebrano la filosofia della pace, l’elogio della creatività e il rispetto della natura.
Lo Sposalizio del Mare
CERVIA SPOSA L’ADRIATICO
Lo Sposalizio del Mare nasce nel 1445 e, come narra l’antica leggenda, questo rito rievoca l’episodio accaduto a Pietro Barbo, Vescovo di Cervia, che al suo ritorno da Venezia fu sorpreso da una terribile tempesta in mare e per placarla diede in pegno alle acque l’anello pastorale, salvando così se stesso e l’equipaggio. Da allora la tradizione viene rispettata e ogni anno, nel giorno dell’Ascensione, si rinnova la benedizione delle acque ed il matrimonio con il mare per un rito che si snoda lungo l’arco della giornata. Nel 1986 fu Papa Giovanni Paolo II a celebrare lo Sposalizio del mare. Il corteo storico dei figuranti di Cervia, insieme alle autorità, si muoverà dalla Chiesa nel centro storico di Cervia attraverso le vie della città per arrivare al Porto tra la folla, dove le barche e i pescherecci aspettano di uscire in mare aperto per accompagnare il Vescovo a rinnovare l’antico rito del matrimonio con il mare. Il Prelato benedirà l’Adriatico e le imbarcazioni che lo solcano ed esorterà queste acque ad unire in un unico abbraccio tutte le etnie che si affacciano sul mare augurando inoltre una stagione propizia per la città e i suoi abitanti. Infine lancerà l’anello nuziale in mare dove un gruppo di ragazzi cervesi attende pronto per ripescarlo. Recuperare l’anello è di buon auspicio e promette fortuna e prosperità oltre ad essere una sfida molto sentita e condivisa con il pubblico.
Chi ha amato Cervia?
DA GUARESCHI ALLA DELEDDA, LA LETTERATURA E’ DI CASA QUI DA NOI
Rino Alessi, Tolmino Baldassarri, Max David, Grazia Deledda, Giovannino Guareschi, Lina Sacchetti, Aldo Spallicci, Claudio Savonuzzi fanno di Cervia una città letteraria. Avremo altre occasioni per parlare di loro e del rapporto, non solo letterario, che hanno avuto con la nostra località. Adesso è il momento di ricordare un grande premio letterario: “Poeti a Cervia”. Nato nel 1956 ha premiato raccolte inedite, fra gli altri, di Roberto Sanesi, Cesare Vivaldi, Silvio Ramat, Giovanni Giudici e fu anticipatore dei reading dove il pubblico ha una partecipazione attiva nella tradizione orale del Trebbo poetico romagnolo (Treb in dialetto). Il premio ha visto la sua ultima edizione nel 1970. In “CerviaHouses-book” trovate alcuni cataloghi del premio, che potrete consultare per rivivere un’atmosfera poetica difficile da ricreare. Cittadini onorari di Cervia sono Grazia Deledda (nel 1927), Giuseppe Ungaretti (1958) e Mario Luzi (1999).
La più illustre è sicuramente Grazie Deledda, premio Nobel nel 1926, che alla fine degli anni Venti, acquistò una casa chiamata più tardi “la Caravella” perché si trovava in viale Cristoforo Colombo. Qui trascorse tutte le sue estati fino alla morte, avvenuta nel 1936.
Nel 1928, la città gli ha conferito la cittadinanza onoraria, in occasione dell’inaugurazione della nuova Piattaforma balneare (troverete un estratto del video originale). Giovannino Guareschi morì a Cervia, il 22 luglio del 1968, nella sua casa delle vacanze in Viale Roma (la villa è tutt’ora di proprietà dei figli). Lo scrittore, umorista, caricaturista emiliano, creatore del celebre “Don Camillo e Peppone” amava passare le vacanze nella piccola cittadina cervese e molti lo ricordano ancora nelle sue passeggiate per il paese.
I Film a Cervia
CIAK!
Alcuni registi hanno scelto Cervia per girare alcune scene dei loro film.
Sicuramente i più celebri sono “La ragazza con la valigia” (1961) di Valerio Zurlini, con una bellissima Claudia Cardinale, dove appare più volte il grattacielo a mare di Milano Marittima, e “Zeder” di Pupi Avati (1983), ambientato all’interno della Colonia Varese.
Altri film sono:
. ” La ragazza di latta” di Marcello Aliprandi (1970);
. “Quando ancora non c’erano i Beatles” di Marcelli Aliprandi (1988);
. “Abbronzatissimi 2” di Bruno Gaburro (1993);
. “Amore perfetto” di Valerio Andrei (2001);
. “Agata e la tempesta” di Silvio Soldini (2004).
Le statue di Biancini
LUNGOMARE – ROTONDA DELEDDA
Le due statue, che trovate nella Rotonda Deledda nel lungomare di Cervia, sono dello scultore Angelo Biancini.
Inaugurate nel 1956, in occasione del ventennale della morte della scrittrice sarda e premio Nobel Grazie Deledda, le due sculture rappresentano due donne, una pescivendola romagnola e una portatrice d’acqua sarda.
Meritano una visita, anche se poco conosciute, sono un vanto per la città di Cervia.
Il mare
LA PESCA IN MARE COL “COGOLL”
In un’altra sezione del sito trovate ricette della tradizionale cucina marinaresca, in queste righe vi vogliamo raccontare come si pesca ancora oggi in Adriatico. Prima di tutto dovete chiedervi perché le famiglie che sono andate per mare tutto il secolo scorso hanno cognomi come Penso, Ravagnan, ? Vengono da Chioggia, Goro, Comacchio. Perché i cervesi producevano il sale. La fonte del loro sostentamento era l’acqua di mare, ma quella che entrava in salina. Quindi non sono mai stati veri pescatori. Cervia ha visto già alla fine del ‘800 un fenomeno di immigrazione e integrazione molto interessante. Il fenomeno è ripreso ai nostri giorni. Ora nella marineria cervese diverse cose sono cambiate, come del resto sta cambiando in altri settori: si chiamano ….. Di queste cose ne parleremo in un’altra occasione, ora veniamo alla pesca col Cogòll. E’ una rete fissa da bassi fondali, fatta di diversi coni, con più cerchielli, è lunga anche 2,5 mt. Il pesce entra dall’apertura e non riesce ad uscire dall’imbuto. Adatti alla pesca del cefalo e dell’anguilla da marzo a ottobre I Cogoleti da buranelli o da bisati sono tipici della laguna di Venezia.
Il Magazzino Darsena
COSA C’E’ DENTRO IL MAGAZZENO DARSENA?
Alessandro Lontani e Marta Ricci
si sono fatti una domanda che molti cittadini si fanno da anni. Sopratutto adesso che di notte il Magazzino Darsena è illuminato.
Cosa c’è dentro?
Loro hanno cercato di dare la risposta. Se si potesse entrare si vedrebbe ciò che del progetto dell’arch. Giancarlo De Carlo è stato realizzato, fra il 1983 ed il 1987.
Alla struttura modulare della fabbrica costituita da pareti trasversali e da arcate che suddividono il magazzino longitudinalmente in tre corridoi è stata sovrapposta un’imponente struttura in ferro e cemento costituita da soppalchi a più livelli. Si arriva all’altezza massima delle navate e si può passeggiare nel punto più elevato dell’edificio e ciò permette di guardare il porto canale e il mare. A parere dei due ragazzi della rivista “seigradi” il progettista ha pensato il nuovo intervento per il riuso dell’antica Darsena, confermando così la tradizionale cultura marinara di Cervia. L’acqua è il “genius loci” e viene fatta entrare nel magazzino occupandone due ante per costituire un punto d’approdo, una darsena interna alla città.
Nella foresta di pilastri in cemento e tubi in ferro ci sono le scale. Il magazzino così trasformato resta sempre vuoto. In un intervista Vittorio Ciocca, Sindaco di Cervia fino al 1988 chiarisce: “Il “Progetto Cervia”… si articolava su quattro cardini: 1) il recupero degli antichi magazzini del sale; 2) l’incremento dei posti barca con il rifacimento delle banchine del tratto di porto-canale fra il ponte Delle Paratoie e il ponte Mazzini e della vecchia Darsena previa sostituzione del ponte fisso con un ponte mobile; 3) la completa ristrutturazione della piazza del Mercato con la realizzazione di una nuova darsena; 4) un laboratorio per il recupero del quadrilatero occupato in prevalenza dalle case dei salinari e il rifacimento delle pavimentazioni e degli arredi del centro storico.”
Il magazzeno ora ha il mare dentro, il ponte Paratoie è levatoio sedentario, la Darsena “Sali” ospita qualche imbarcazione, la piazza del Mercato è un ampio parcheggio (uno dei pochi ancora gratis), il centro storico pian piano sta impoverendosi di attività.
La Marinata di Primavera…ebbene sì, da soli non ce l’abbiamo fatta!
UNA SOPRESA: ABBIAMO RITROVATO UN CLICHE’ TIPOGRAFICO
Dobbiamo ammetterlo per parlarvi della “Marinata di Primavera” abbiamo dovuto chiedere aiuto. Questa non è una confessione, ma un omaggio alla nostra fonte documentale, il sito: http://www.milanomarittimalife.it/milano_marittima_life.asp#sthash.wMGDGHAT.dpuf
Senza di loro non ce l’avremmo fatta. Per paura di non essere all’altezza nel lodarli preferiamo riportare cosa dicono di loro nella sezione “CHI SIAMO”, ecco il testo integrale:
“Spiaggia, notte, moda, gastronomia, glamour, tradizioni, territorio e un pizzico di cultura.
Ecco come sono stati pensati milanomarittima life e milanomarittimalife.it il nuovo magazine e il nuovo portale dedicati alla meta delle vostre vacanze e realizzati tirando fuori dal cassetto un sogno che per anni ha aleggiato su Milano Marittima. Quello di possedere una propria rivista e un portale dedicati come le principali località alla moda di tutto il mondo, da Miami a Cortina.”
Ebbene sì, abbiamo capito che anche noi, pur essendo di Cervia, operiamo in una città che vuole essere al passo con i tempi, o meglio ancora che vuol far parte delle principali località alla moda di tutto il mondo, come Miami e Cortina.
Caspita. In fondo c’è chi vuole fare un grattacielo alto 59 mt. in riva al mare. Eccome se vogliamo esserne all’altezza.
UNA SOPRESA: ABBIAMO RITROVATO UN CLICHE’ TIPOGRAFICO
Lo scorso anno per sistemare il giardinetto de “Le Jardin”, mentre si zappava la terra per seminare l’erba, la vanga ha trovato un ostacolo, a pochi cm. di profondità. Non riusciva a fare il suo lavoro. Batteva, con un rumore sordo, su qualcosa di resistente. Insistendo abbiamo capito che non erano macerie, un sasso o una pietra. Un materiale più nobile ferito, riluceva nella terra che cominciava a scoprirlo. Era metallo, ormai era chiaro. Ma non ferro arrugginito sotto terra. Era una lastra di rame, spessa, rugosa. Ripulita, lavata poco alla volta ha svelato la sua origine. Era un cliché tipografico abbastanza grande: 15×20 cm. minimo. Sembravano esserci riprodotte a rilievo delle lettere incomprensibili. A fatica si leggeva:
oiraid
=orb id
od
Potete capire la sorpresa. Perchè proprio lì quel cliché e di che cosa si trattava.
In realtà quella scritta aveva qualcosa di familiare e non capivamo il perché, ci comunicasse questo. Va a finire che c’è scritto: “diario di bordo”. Ebbene sì. Allora è la “Marinata di Primavera”. Ma in “CerviaHouse-book” abbiamo il libro di quella del 1966. Come no, eccolo. E questo qui, trovato nel nostro giardino è il cliché. Vai a capire chi e perché è stato seppellito qui, Non lo scopriremo mai.
Alcune notizie le abbiamo trovate su “milanomarittimalife.it”, dobbiamo confessarlo. Quindi in un’altra occasione daremo il dovuto omaggio a questo sito. Speriamo di esserne all’altezza.
La “Marinata di Primavera” si è svolta la prima volta nel 1965, la seconda l’anno successivo fino all’inizio degli anni settanta. Era una gara di pesca allo sgombro fra giornalisti della stampa italiana ed estera. Con le barche dei pescatori (bragozzi, trabaccoli, lance e non solo) agghindate a festa all’alba iniziava la caccia al pesce azzurro. In un mare che era ancora molto azzurro. Sulle vele la testata giornalistica: il Resto del Carlino, il Corriere della Sera, Il Messaggero, L’Avvenire d’Italia, Ici Paris, Der Spiegel, l’Agenzia Reuter, Quick, Die Welt, Le Monde.
Chi vuole saperne di più noi di “CerviaHouses-book” abbiamo un filmato dell’epoca. Vi va di vederlo?
Il Parco Naturale e Le Terme
Le antiche terme erano vicine alle saline. I salinari stessi capirono le proprietà terapeutiche delle acque madri e dei fanghi. Percorrendo la strada statale che porta a Forlì ci sono ancora le tracce del muro di cinta delle terme costruite all’inizio del ‘900. Erano 7 o 8 buche scavate nel fango, a cielo aperto, e i clienti si immergevano nell’acqua della salina protetti da un ombrellone sotto il sole a picco. Nel 1961 dentro la pineta è stato costruito il nuovo stabilimento su progetto dell’architetto milanese Carlo Viganò, che iniziò con questo incarico la sua brillante carriera professionale. Le Terme sono all’interno del Parco Naturale, realizzato negli stessi anni, dentro la secolare pineta di 30 ettari. Da subito l’attrazione principale fu una coppia di cervi che dette alla luce il loro primo nato l’8 giugno 1963, lo stesso giorno che una tromba d’aria colpì Cervia. Gli venne assegnato il nome di Uragano. Subito dopo arrivarono due cammelli, madre e figlia dai nomi Sahida e Sofia. Se i cervi sono abitanti naturali della pineta e richiamano l’origine del nome della città, i cammelli vennero liberati da una agitata vita al seguito di un circo equestre.
Se il parco per anni è stata la possibilità di conoscere meglio la flora e la fauna della zona, da alcuni anni è anche un’occasione di divertimento e non solo di svago. Con i percorsi CerviaAvventura si può passare da un pino all’altro seguendo un percorso aereo in piena sicurezza.
I Fenicotteri delle Saline
UN GRIDO COME DI OCA E NUMEROSE NOTE DI “TROMBA”
Se consultate l’edizione del 1988 della Guida degli “Uccelli d’Europa” della Franco Muzzio Editore, che trovate in “CerviaHouses-book”, potrete leggere che i Fenicotteri nidificano non regolarmente nella Francia e Spagna meridionale e sono frequentatori irregolari del Portogallo e dell’Olanda. Non una riga sull’Italia. Forse perché gli autori Peterson-Mountfort-Hollom non sono italiani? O perché in questi anni il cambiamento de clima sta modificando i flussi migratori? Niente di tutto questo, almeno per quello che riguarda Cervia. La prima apparizione di fenicotteri in salina risale al 1 settembre 1992. Lo stormo si fermò per quattro mesi fino al grande freddo di gennaio. Da allora ogni anno tornano sempre più numerosi e per lunghi periodi. Vederli volare in stormi di alcune centinaia di esemplari vale una vacanza in riviera. Sono avvistamenti che nulla hanno da invidiare alla Camargue, patria naturale in Europa dei fenicotteri. Il loro grido lo potete sentire quando si alzano in volo.
Non perdetevi “Ali sulla salina” il libro fotografico di Guerrino Gori, del Corpo Forestale di Cervia, naturalista-etologo, pubblicato nel 1998.
Il Mercatino Europeo
un settembre sempre ricco di gusto, l’Europa vi invita a tavola
Volete assaggiare un brezel? Un tipo di pane molto popolare tra le popolazioni di lingua tedesca diffuso soprattutto in Germania, Austria, Svizzera e Alto Adige. Venite a Cervia a settembre. Magari accompagnato con wurstel e senape. Oppure un’abbondante piatto di carne argentina alla brace? O concentravi sulla cucina marinara triestina di impronta istriano-dalmata. Ma non trascurate quella legata alle carni che si riallaccia alle tradizioni culinarie mitteleuropee. Avete solo l’imbarazzo della scelta. Non dimenticate di acquistare un buon Castemagno o le Tome di alpeggio. Tutto questo grazie al Mercatino Europeo che si tiene ogni anno a Cervia nella centrale piazza del Mercato, per un intero week-end. Incontrerete gli operatori italiani con quelli europei. I banchi di provenienza estera sono un centinaio, mentre i rappresentanti delle specificità regionali italiane si aggirano intorno alla ventina. Sotto il profilo merceologico il 30% è alimentare ed un 60% non alimentare, mentre il restante 10% è costituito da operatori che effettuano somministrazione. Vengono esposti prodotti tipici e caratteristici delle nazioni di provenienza, assieme a quelli regionali. Con questa varietà di proposte si realizza un caleidoscopio di forme, profumi, sapori che ricordano le atmosfere europee, nella loro diversità. Non è un caso che anche grandi città hanno messo a disposizione le loro piazze migliori per i Mercati Europei: piazza Arringo ad Ascoli, via Verdi e via Garibaldi a Parma, a Padova il Prato della Valle, a Trieste piazza Ponterosso e le vie laterali al Canale.
La Notte Rosa
LA NOTTE ROSA
Il colore rosa, preso a simbolo di ospitalità, si sfuma in mille tonalità sulla coloratissima spiaggia di Milano Marittima e Cervia, dove i locali alla moda e le feste più in dell’estate si affiancano a un programma itinerante e ricco di sorprese che coinvolge ogni attività turistica per la festa della Notte Rosa, l’evento del litorale ravennate che anche quest’anno si prepara ad essere l’appuntamento più rappresentativo del calore e del colore dell’estate in Riviera. Non solo venerdì 1 luglio, ma per tutto il week end, Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata si animeranno con un calendario ricchissimo di iniziative, dalle feste sulla spiaggia, ai concerti, alle performance innovative, agli eventi legati alla tradizione e allo sport fino a quelli dedicati ai bambini. Da non perdere sabato 2 luglio, il concerto della band “Moka Club”. La Notte Rosa di Cervia si caratterizza inoltre per le sue originali proposte e attività ambientali.